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venerdì 17 febbraio 2017

Quel momento di blocco

Dopo una giornata di impegni e di varie cose da fare, ancora non terminate, mi trovo qui a fissare il foglio bianco della sezione di scrittura del blog.
Perchè ovviamente quando cominci a scrivere non è già tutto carino puccettoso e arancione come appare poi finito.
E' un po' che guardo il foglio bianco... e non so, forse è un momento stile "blocco dello scrittore"
Bloccata di sicuro, ma scrittrice direi proprio di no.

Mi sento dei pesi addosso, in alcuni punti specifici del corpo, come se fossi legata con catene spesse. Incatenata da grossi anelli metallici assicurati con un lucchetto.

Forse c'è pure una chiave lì vicino, a portata di mano... ma manca la volontà di muovere quel minimo i muscoli per raggiungerla.

Durante la giornata di oggi una delle persone che in qualche modo cerca di spronarmi a non ho capito bene che cosa, mi ha fatto un elenco di cose che secondo lei devo fare.

Inutile dire che sono cose che non mi allettano, non mi interessano, non ne vedo lo scopo. Mi ha risposto che se tanto stiamo scavando il fondo probabilmente non c'è neanche qualcosa da perdere, e tanto vale tentare. Credo che se tentassi potrei pure peggiorare la situazione.
Mia madre mi finisce le frasi al telefono, ormai completamente satura dalle mie risposte.
Mi limito a rispondere "solito" quando al mattino mi chiede come sto, giusto per non dirle la verità, per paura di peggiorare la cosa, e a negarmi a qualsiasi tipo di invito per pranzo, cena, caffè ecc.
Mamma spesso, quasi tutte le settimane, viene a casa ad aiutarmi con le pulizie, e diventa sempre più difficile farla venire in giorni in cui io sono al lavoro.
Lei tenta di starmi vicino, di farmi compagnia, ogni volta che abbiamo parlato della mia situazione ha sempre sottolineato quanto vivere da sola non sia d'aiuto secondo lei.
Mi ha anche proposto più di una volta di tornare a vivere, magari per qualche tempo, a casa loro.
Non riesce a capire che sarebbe solo peggio, che io desidero isolarmi, non so se ha mai avuto chiaro che mio fratello non si è trasferito in un'altra città per trovare chissà quale fortuna... mio fratello è letteralmente scappato di casa.
E' stato qui qualche settimana fa, non lo vedevo da mesi, neanche a natale si è presentato. Mi ha accompagnata a fare i miei due primi piercing e mi ha parlato. Credo che mio fratello non mi abbia mai parlato prima in vita sua. Mi ha detto che ne ha pieni i coglioni di dove sta, ma che se torna, essendo il suo appartamento giustamente in affitto, dovrebbe tornare a casa con mamma e papà, almeno fino a che gli inquilini non concludano il contratto. Non sapevo che fare, e allora gli ho offerto casa mia... gli ho detto se vuoi, vieni da me.
Non voglio nessuno in giro, ma come fai a non aiutare tuo fratello. Vedremo.
Quindi evito i miei genitori più che posso. Non è colpa loro poveri, ma io li guardo e vedo una coppia infelice, e questo mi fa ripiombare più pesantemente nella mia condizione. Io guardo mia madre e penso che non volevo finire così.
E ci sono riuscita... anche se i termini erano molto diversi, io ce l'ho fatta a dire stop ad una relazione duratura che ormai non faceva altro che buttare sale nel caffè. Certo, io avevo solo due conigli da gestire, non due figli come lei, e non è stato facile mandare via chi viveva con me. Ma quella persona stava diventando troppo nociva e ci saremmo uccisi a vicenda. Anche se pur di non ammettere pubblicamente il fallimento avrei sopportato ancora. E anche se alla luce della situazione attuale, era meglio prima che adesso.
Tra le cose che mia madre fa quando viene qui c'è raccattare la biancheria varia e cambiare il letto, in modo che poi io mi possa più velocemente gestire la lavatrice.
Sono preoccupata perchè mercoledì sul letto ci dovranno essere le lenzuola rosse, per via dell'arrivo di un amico fotografo che desidera fare degli scatti in camera mia. E devo trovare il tempo e la voglia e la forza di cambiarmele da sola prima di lei.
Altrimenti mamma vedrà quel che ho già controllato da me... il lenzuolo attualmente presente è nero, e non si nota, ma sotto, il coprimaterasso bianco di spugna e lo stesso materasso sono macchiati di sangue.
Ogni tanto esagero un po'
Non lo sa ancora... sono cinque mesi e cinque giorni che ho ripreso a tagliarmi in maniera costante e direi quasi sistematica, e lei non lo sa ancora. E oggi qui si girava serenamente in felpa... tra pochissimo farà caldo.
E c'è quella parte di me, che ignora quella che sta pianificando un suicidio, che si preoccupa di quando arriverà definitivamente il caldo e le maniche lunghe non saranno contemplabili.
Penso di continuo al mio corredino. Mi sembra decisamente l'unica via d'uscita plausibile.

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