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mercoledì 8 febbraio 2017

Le introduzioni, le scelte subite, le scelte sbagliate e il resto del racconto

Presumo che occorra in qualche modo una sorta di "ciao sono Ambra, ho 16 anni e questi sono i miei capelli" (che citazione biblica... non è la rai...).
Purtroppo in qualche modo devo tentare di essere me stessa al massimo senza fare troppi nomi, anzi direi se possibile nessuno, perchè questa è un'incredibile arma a doppio taglio.
Vorrei solo che il lettore casuale non pensasse di me che sono un'adolescente scombinata nel corpo e nella mente. In realtà lo sono, non ho mai superato l'adolescenza, credo, ma lo sono solo "dentro", visto che i 16 anni li ho superati da un bel po' (e avendo visto e citato non è la rai immagino che la cosa sia evidente).
Il mondo virtuale è pieno di giovani e giovanissimi che usano blog e social network per raccontarsi, per esprimere le loro opinioni ed idee, e, perchè no, anche per esprimere i propri disagi.
Seguo silenziosamente alcuni di questi blog, più o meno con costanza... un po' perchè mi appassiona vedere come i giovani affrontino un periodo che per me fu più buio del medioevo, con mezzi di comunicazione molto diversi da quelli che avevo io... un po' perchè mi sembra che gli anni passino, il mondo si evolva... ma certi tipi di disagi quelli erano, e quelli sono.
Mi fa tanta tenerezza leggere a volte di 16enni alle prese con le ansie per il loro corpo, con le prime delusioni amorose, con il fortissimo desiderio di essere grandi.
Ma io a volte penso che mai meme di facebook fu più vero di quello che dice "non crescere... è una trappola".
Ebbene... non solo le adolescenti anagrafiche o le adolescenti non cresciute hanno disagi considerati "immaturi". Ce li hanno anche donne con due palle così che semplicemente ad un bel momento si sono dette "sai che c'è? io ora mi siedo e aspetto... prima o poi finirà tutta sta merda". E per finirà non intendo per forza che si attenda un cambiamento in meglio, un definitivo "finalmente la ruota ha girato anche per me"... ci sono molti altri modi per finire.
Sono qui a dare il pessimo esempio di come certe cose che "i grandi" ci dicevano sarebbero passate, a volte non passano proprio. E non credo dipenda dall'intelligenza e dalla forza delle singole persone... a volte dipende solo dall'animo che ci siamo ritrovati.
Comunque non voglio che un qualsiasi 16enne depresso capiti qui e pensi di uccidersi perchè io non ho speranza... la vita è bella e quasi tutte le persone che conosco hanno realizzato buona parte dei loro sogni. La vita è bella. Quella degli altri. Non la mia. E credo che la colpa sia mia... oddio ho anche la grandissima capacità di circondarmi di bastardi di dimensioni galattiche che non mi aiutano...
In ogni caso presumo che appena si ingranerà, qui ci sarà poco da ridere. Perchè quel che mi serve per avere sollievo e magari per riuscire a prender sonno alle due anzichè alle cinque ogni notte sarà scrivere, sarà parlare, sarà aprire cuore e mente ai pensieri più profondi. E questi pensieri comprendono l'amore, il sangue, la morte, l'amicizia, l'amicizia tradita... e tutta una serie di mostri orribili.
Quando scrivo su facebook, perchè a volte non ne posso fare a meno, oltre all'effimero benessere momentaneo di aver scritto, ottengo cuoricini, abbracci virtuali, consigli, insulti e una lunga serie di variegati silenzi.
Questi silenzi a volte si traducono in messaggi privati, telefonate, richieste di uscite, ma anche in frasi terribili tipo hai rotto i tre quarti/una persona depressa si esprime a monosillabi, mica scrive poemi/ti passerà, passa a tutti/cosa credi, che sia capitato solo a te/i veri problemi nella vita sono altri/ti piace essere in questa situazione/ non sei in grado di vivere senza crearti dei problemi.
E così scattano i lucchetti di sicurezza sulle scatole che nascondono i mostri... i mostri si liberano e si impadroniscono delle menti più stanche.
Quando un paio di anni fa ho letto "Doctor Sleep", uno degli ultimi romanzi di Stephen King (che tra l'altro consiglio vivamente, perchè è il seguito di "Shining", che tutti dovrebbero leggere, almeno per cultura personale - e poi per capire perchè i fans di Stephen King hanno un problema con Kubrick) mi aveva divertito molto, e in qualche modo lusingato, il fatto che il Maestro avesse usato l'immagine delle scatole, dei contenitori, in cui il piccolo, ormai cresciuto, Danny Torrance rinchiudeva i mostri dell'Overloock Hotel... ho pensato di fare le stesse associazioni mentali.
E niente, ci saranno mostri, mostri davvero orribili

1 commento:

  1. Sono qui ad aspettare i tuoi mostri. Sono la tua lettrice n. 1 (tanto per condire ancora con un po' di King).
    Bentornata. E grazie.

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