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mercoledì 15 febbraio 2017

Pomeriggio libero vs pomeriggi di lavoro

Detesto fortemente il mio lavoro, detesto la fatica che ho fatto per farlo e quella che devo/dovrei mettere per farlo dignitosamente.
Non sono mai stata molto brava a chiudere la saracinesca all'orario di chiusura (che è tipicamente all'ora del boh).
Se potessi tornare indietro manderei tutti a fanculo per le sottili pressioni e non commetterei mai più tale scelta. Forse farei comunque l'università, giusto per avere la festa di laurea (e il regalo)... ma quanto mi piacerebbe un lavoro alienante senza alcun tipo di conseguenze, responsabilità e, possibilmente, retribuito in maniera dignitosa.
E' il più grande errore per far contenti gli altri che mi porto dietro e, ogni volta che qualcuno si complimenta, dicendomi che sono buona/brava/competente/skillata/preparata ecc, subentrano due tipi di pensieri negativi:
pensiero 1 - quindi ogni volta che so, non per falsa modestia o sottovalutazione delle mie capacità, di non conoscere o saper fare una cosa, tutti mi rompono il cazzo come se io fossi dio sceso in terra, avessi la scienza infusa e rompa solo la minchia perchè sono un'insicura di merda.
pensiero 2 - se sono tanto brava a fare una cosa che non mi piace, non desidero fare, volevano altri, non mi permette di mantenermi, ormai è solo ulteriore fonte di dispiacere e cmq non posso più fare come prima... chissà dove sarei potuta arrivare se avessi potuto fare qualcosa che un minimo mi interessi.

Però, anche se non lo volevo, anche se questo lavoro mi impegna quasi tipo sempre, anche se non mi consente di mantenermi, causandomi un bel po' di problemi (non è divertente chiedere sempre i soldi a mamma e papà per pagare le tasse, non fare vacanza mai, vivere comprando cibo in offerta, sigarette e carburante e 20 euro di uscita a settimana) e anche se mi ricorda continuamente che sono una fallita senza l'amore della persona che vuole, un po' mi dispiace pensare di lasciarlo... perchè è anche un'abitudine... in fondo non ho mai fatto altro...

Dicono che lavorare e doversi concentrare dovrebbe aiutare a non pensare, a superare per qualche ora il buio della mente... ma non è così per me.
E' uno sforzo sovraumano andare a lavorare.
Alzarsi al mattino dopo non aver dormito*, guardarsi allo specchio mentre ci si lava e ci si veste, accudire in qualche modo gli animali, caffè sigaretta caffè sigaretta caffè
Avere a che fare coi clienti, che vogliono tutto e subito, e se ne fottono se tu alle 13 chiudi, devi aspettarli perchè loro lavorano, e hanno degli orari. Devi star lì, sorridere, accontentare tutti... e sperare che a nessuno venga in mente di alzarti le maniche o di accorgersi che dentro sei morta.

Devi sorridere e nasconderti per il pianto di mezza mattina, devi inventarti sempre scuse per non mangiare in pausa pranzo, devi fare del tuo meglio perchè se sbagli sono cazzi.

Nei momenti liberi invece posso dare sfogo a tutto quello che mi viene di fare e ignorare quel che lascio per terra.

Vivo in una situazione contrastante... in parte non capisco a cosa serva tenere pulito, sistemare le cose, pensare al bucato, ai piatti o alla cena. Dall'altra parte ho come un senso morboso di tener pulito, perchè Lui potrebbe tornare da un momento all'altro.
Dopo più di 5 mesi ci spero anche più di prima.
Dopo san valentino poi...

Sono stanca e vorrei solo dormire

E ora che posso farlo, perchè ho i farmaci, non penso ad altro




* ieri per fortuna ho fatto la fantastica combo tavor+ melatonina e, anche se non è sopraggiunta la sensazione meravigliosa che ricordavo, ho dormito 11 ore (infatti stamattina ritardo...)

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