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Per cominciare

lunedì 24 luglio 2017

Larve

La larva è una figura ricorrente nella mia vita, sia fisicamente che metaforicamente... che esotericamente.
Dovrebbe essere meraviglioso essere una larva. Mangi, mangi, mangi... poi dormi e ti svegli fighissima.
Marilyn Manson ci ha fatto un concept sulla metamorfosi della larva...
Per il mio lavoro la larva ha diverse funzioni... può essere cibo per pazienti insettivori... o può essere una cosa schifosa: la miasi.
Non c'è bisogno che io stia qui a spiegare dal punto di vista scientifico cosa sia la miasi. In soldoni tu hai un problema, di vario genere, sei debole e hai poche difese. Ti viene una piaga, per l'urina, per l'umido, per una ferita, e le mosche ci depongono le uova. Vengono fuori i cagnotti, e ti mangiano viva.
Questa è in soldoni la miasi.
Ha uno degli odori più schifosi della terra, e si riconosce subito.
Fa già schifo di suo, e non è sempre facile farci l'abitudine.
A me fa schifo, ho difficoltà a vederla e curarla, ma da quasi un anno a questa parte è peggio.
A maggio dell'anno scorso una collega gentile ha fatto un'ecografia alla mia vecchia cagnolina. Ha visto noduli, una milza enorme.
Siccome la mia cagnolina aveva difficoltà di deambulazione, non potevamo permetterci di lasciare quella milza lì, e aspettare che si rompesse da un momento all'altro per una caduta.
Sono andata in sala operatoria. Ho tolto una milza gigantesca e tumorale al mio cane. Ho visto inquietanti noduli su fegato e pancreas. Ho finto di non vedere e richiuso.
Lei è partita con i miei genitori per andare al lago. Ha passato una bellissima estate.
Poi a metà settembre io avevo un impegno di lavoro, l'ultimo che ho portato a termine, e dovevo andare a Cremona. Avevo barattato quel sacrificio con un vantaggio ad ottobre che mi serviva.
Mia madre è scesa a casa per accudire gatti e conigli, io sono partita.
Mi ricordo che quell'evento lavorativo, conclusosi di venerdì, mi aveva dato grandi soddisfazioni, avevo ricevuto dei riconoscimenti, delle conferme, delle gentilezze.
Mentre a Cremona ero in strada col trolley e mi stavo dirigendo alla macchina, ricordo di avergli mandato un messaggio, dicendo "tu rendi migliore la mia vita e mi fai desiderare di essere una persona migliore". Credo di non averlo mai detto a nessuno.
Torno a casa, un po' di chat con cam. Gli chiedo se lunedì sera, passato il week end e senza mia madre, avremmo fatto qualche porcheria... almeno via chat. Mi mancava.
Mia madre parte lunedì presto, io vado al lavoro.
Mi chiama verso l'ora di pranzo, addolorata, spaventata, incazzata nera con mio padre.
La miasi aveva preso il mio cane. E mamma dava la colpa a papà.
Scendete subito. Venite subito da me.
Un mio amico e collega ha aspettato con me, per aiutarmi.
Siamo partiti con la terapia. dopo un paio di ore di pulizie, mamma e papà son tornati a casa col cane.
Lui mi scrive un messaggio
"quando sei libera? ho bisogno di parlarti"
Usava sempre la parola bisogno. Di me aveva bisogno.
Trovo il tempo e mi faccio chiamare.
Credevo volesse sapere come stava il cane e consolarmi, come aveva fatto neanche un anno prima con il mio gatto.
Invece era sconvolto perchè per una catena senza fili erano infine arrivate a lui le voci che circolavano. Le mie tre amiche che mi hanno tradito.
Credevo mi chiamasse per consolarmi e starmi vicino. Invece era per dirmi che non ci potevamo più vedere.
Due giorni dopo, mercoledì, mi ha detto che, nonostante il suo più caro amico gli avesse consigliato di andare a vivere la sua vita, lui aveva deciso di non vedermi più.
La mia cagna è morta quel giorno, in un abbraccio d'amore.
Io sono morta due giorni prima. Il 12 settembre. In mezzo alle larve.


mercoledì 19 luglio 2017

Gli scherzi della mia memoria

E' curioso... immagino che se le informazioni scolastiche ed universitarie mi rimanessero impresse nella memoria così come altre cose, così vivide e chiare, mi sarei laureata perfettamente in corso e soprattutto sarei brava a studiare e a ricordarmi le cose.
E invece no.
8 mesi fa. Facevo la doccia. Non c'era quell'entusiasmo da ragazzina eccitata che precedeva ogni bonifica prima di vederlo, perchè sapevo che non sarebbe stato un incontro totalmente felice al 100%.
Ma facevo la mia doccia, canticchiando "pennyroyal tea" e cospargendomi di caprifoglio. La mia pelle ha sicuramente un odore, che io non sento (a parte quando puzzo per le giornate di lavoro tremende) ma mi ricopro sempre di caprifoglio. Il caprifoglio è il profumo che mi contraddistingue.
Dovevo preparare una borsa non troppo grande che mi permettesse di entrare non osservata e di contenere quel che poteva essermi utile per andare direttamente al lavoro il mattino dopo. Ma non volevo pensare al mattino dopo.
Pochi mesi prima di quel tardo pomeriggio, e ci stavo pensando, ero in costume, in spiaggia, con la mia amica e il suo futuro marito, e scherzavamo sui travestimenti da mettere in atto per entrare negli alberghi... impermeabili di colori improponibili, cappelli, grandi occhiali da sole, parrucche (nera principalmente, come tanto piace al mio amico). E poi lui si è fatto serio e mi ha chiesto "ma, sinceramente, se ti dicesse che mollerebbe tutto per te, saresti pronta a prenderti il bagaglio a mano?" Si riferiva ai bambini.
Ricordo di aver risposto di si, che ci avevo pensato tanto, ma che la risposta era si... e ho sdrammatizzato ridendo e dicendo "te la immagini la comodità di avere dei figli che ha partorito un'altra? non devo nè soffrire nè smettere di fumare!" e sono andata avanti a tracannare la mia birra in riva al lago.
Quel tardo pomeriggio, mentre mi acchittavo per andare da lui, avevo proprio pensato a quella conversazione con il mio amico, al suo sguardo. Io mi conosco. E chi mi conosce sa cosa penso dei bambini. E quel mio amico conosce il valore della mia risposta. Non so, mi era venuto in mente. E anche questo fa parte della mia memoria.

Dovevo raggiungere un posto a me stranoto distante una decina di minuti da casa.
Mi sembrava un incredibile scherzo del destino. L'albergo è situato accanto al centro commerciale da cui avevo iniziato a scrivergli messaggi watsup... Gli avevo mandato la foto del dvd del film realizzato da Frances Bean, e per altro lì ero tornata durante una pausa pranzo per comprarne una copia per lui... che gli ho dato mesi e mesi dopo. Gli avevo mandato la foto per schernirlo dolcemente, visto che non era andato al cinema a vederlo, e lui mi aveva risposto "pensami mentre lo guardi" e forse era rimasto stupito quando ho ribattuto con un "io ti penso sempre".
Aspettavo la chiamata, il segnale, puoi partire.
Ricordo ogni singolo dettaglio del mio abbigliamento... l'abito asimmetrico, gli scarponcini col tacco, le calze coprenti e il reggicalze, il cappotto grigio.
Ho ascoltato i megadeth lungo la strada e sono entrata nella hall senza curarmi di guardare se intorno a me qualcuno potesse conoscermi, dicendo buonasera agli impiegati e recandomi con passo sicuro verso le ascensori, come se sapessi perfettamente muovermi dentro quell'albergo, in cui entravo per la prima volta.
Con civetteria e paura mentre l'ascensore saliva ho controllato le mie calze, mi sono sincerata di essere in ordine. Sono arrivata al piano e ho trovato la porta.
Ho bussato.
Mi è stato aperto.
Ho sussurrato un flebile ciao, poi lui era così vicino che non era neanche più possibile respirare l'ossigeno, solo il suo profumo, e la cosa prende il cervello.
Non saprei neanche in quale ordine la borsa, il cappotto, il vestito siano caduti per terra.
Sentivo solo lui che mi sussurrava "finalmente", come ogni singola volta che ci siamo visti. Anche quando si svegliava al mattino dopo aver dormito insieme. Finalmente.
E mentre la sua maglietta bianca e i suoi jeans sparivano, io, non so come, ero per terra, con addosso solo calze e scarpe, e il reggicalze sgualcito e sganciato.
Credo che non possa esserci niente di più bello della passione sfrenata e senza limiti di due persone che si amano. Non è come essere appagate sessualmente da qualcuno che ci sa fare. C'è solo un uomo per te che sia in grado di farti sentire completamente a tuo agio, principessa e puttana, al suo servizio per il tuo, completamente compatibile con ogni angolo o curva del tuo corpo.
Tutti i baci meravigliosi e trasportanti della vita impallidiscono quando trovi QUEL bacio... e sei felice di averne dati tanti prima, così da avere un riscontro valido, quasi scientifico.
Quel momento in cui vorresti solo avere più paia di braccia, tipo dea Kali, al solo scopo di abbracciarlo di più.
Quando tutto è così perfetto e meraviglioso che non ti rendi conto nemmeno di dove tu sia, perchè senti solo la sua pelle, non senti più le lenzuola ruvide di un albergo, o quelle soffici e colorate di casa tua. e credi di volare. Perchè le cellule deputate a trasmettere le sensazioni tattili sono tutte concentrate sul suo corpo, sulla sua presa, sul suo calore. E non esiste letto, pavimento o parete. Sei solo con lui, lui ti tiene, tu lo tieni.
Inutile star qui a descrivere dettagli più o meno pornografici riguardo tutto il resto.
Ad una certa della mia vita io ho provato queste cose con un uomo. Ad un certo punto c'era una persona che mi faceva sentire bella, al mio posto, giusta, col desiderio di essere migliore.
Ad un certo punto io ho trovato la mia persona.

Dopo diverse ore si è addormentato, tutto infagottato come un bambino. Gli ho fatto una foto. Russava. Allora io mi sono messa a cantare The Hunging Tree perchè l'ha sempre fatto smettere.
Ho aperto il prosecco dal frigobar e ho bevuto alla sua salute mentre dormiva.
Quell'ultima notte non ho voluto dormire.
Dormire tra le sue braccia è una delle esperienze più meravigliose che io abbia mai fatto in vita mia, ma ho preferito privarmene per quella notte.
Ho preferito guardarlo in silenzio fino a che è sorto il sole, abbiamo bevuto insieme il caffè, abbiamo fatto l'amore l'ultima volta.
Poi si è vestito.
Si è sistemato la cravatta, si è seduto vicino a me e mi ha detto "sono pronto"
poi si è messo a piangere, dicendomi che non era vero, non era pronto.
L'ho baciato e gli ho detto "da oggi, ogni volta che bacerai qualcuno, fallo ad occhi aperti, perchè se li chiuderai, vedrai me".
La mia piccola maledizione d'amore.
Poi se n'è andato.
Mi sono vestita, sono uscita dall'albergo. Ho aperto la borsa del lavoro nel bagagliaio della mia macchina e, con le forbici che il mio buon cugino Luigi mi aveva fatto rubare in ospedale un giorno che gli avevano fatto male, ho tagliato una ciocca di capelli. L'ho riposta in un sacchetto igienico rubato in bagno e gliel'ho legata all'auto.
Ed è stata l'ultima volta che l'ho visto.
Otto scritto in orizzontale è il segno dell'infinito...

Non so se posso riuscire a spiegarmi ma, se mi leggete, magari nel buio della vostra stanza, guardate la persona che dorme accanto a voi, cercate di capire se, almeno lontanamente, provate quello che provo io per la mia persona. Se capite, smettetela di giudicarmi male. Se non capite, non giudicatemi affatto.
Io ho provato quel che non pensavo si potesse provare.
Non voglio passare il resto della mia vita per procedere a tentativi nella speranza di rievocare certe emozioni.

Io sono stata fortunata, ho conosciuto qualcosa che molti nemmeno immaginano. L'amore vero.
E niente, non posso farne a meno.
E non ha alcun senso vivere senza.

domenica 9 luglio 2017

Fritto misto

Succede di tutto
Non sono in grado di sostenere una visita ginecologica, madre e dottoressa si coalizzano contro di me.
Madre che cerca il brucaliffo al lavoro per tre giorni e ci parla.
Madre che ti obbliga ad andare dallo psicologo.
Madre che chiama direttamente lo psicologo.
Psicologo che ti chiama.

Non ne posso più

Guardo alla mia sinistra, il mio comodino... si perchè sono a letto. Ormai sono mesi che non mi porto più il portatile a letto... non serve più ormai.
Per alienarmi dal mondo giocando a farmville fino alle cinque del mattino basta il telefono.
Mi avvicino il meno possibile al computer. Mi ricorda di mesi e mesi di notti, ogni notte, passate a guardarlo attraverso lo schermo, tutto pieno di ditate. Come se a toccare la sua immagine sullo schermo potesse in qualche modo servire a sfiorarlo.

Guardo alla mia sinistra il mio comodino... bellissimo, foglia d'argento, un'occasione incredibile su ebay. Mi ha sempre fatto ridere il fatto di aver comprato i comodini su ebay.
Il primo cassetto, quello che una volta conteneva i beni di prima necessità (pillole anticoncezionali, limetta per le unghie, palline thailandesi, il mio bellissimo dildo, sigarette di scorta con accendino) ora sembra una farmacia ambulante... tavor in più dosaggi, benzodiazepine varie, melatonina, antistaminici... e lui... lo scatolino di gardenale. I barbiturici.
E' lì, intonso, comprato a gran fatica. Tutto programmato.
Poi, due giorni dopo, il ricatto. Il peggior ricatto che si possa fare. Minacciare di fare del male alla persona amata.
La persona amata in realtà stasera al telefono mi ha risposto con un fare seccato... dimmi... sto dando fastidio.
Sento male.
Sento tanto male che neanche lo so descrivere.

Non ho ancora deciso come gestire la cosa. Nel giro di 10 giorni sarò costretta ad andare dallo psichi. non riesco nemmeno a razionalizzare come fare, cosa fare.
Sedermi lì e tacere per un'ora?
Sedermi lì e piangere per un'ora?
Sedermi e vendicarmi di quello che mi hanno fatto raccontando tutto il rancore che ho nei confronti dei miei genitori per non essersi separati?
Tanto mia madre vuole sapere come procede l'analisi.
Mi sento così umiliata.
Mi sento come se mi avessero reciso la femorale e mia madre fosse lì a dirmi "e ma insomma che palle non potresti sforzarti di non sanguinare?"

Non voglio fare più niente,
Non voglio fare più niente di niente
Voglio morire e voglio rendere pubblico che sono stata ricattata nel caso ci riuscissi.