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domenica 12 marzo 2017

Le molliche di pane

Sono passate diverse settimane dall'ultima volta che sono venuta qui a scrivere. Ma oggi è il 12 marzo, quindi sono ufficialmente 6 mesi. Quindi secondo la teoria di Charlotte York (per dimenticare qualcuno devi soffrire per la metà del tempo che hai passato con il qualcuno) dovremmo esserci.
Peccato che non ci siamo per niente.
Mi sento come la lumaca sul filo del rasoio di Apocalypse now. E penso che potrei cadere a destra, o a sinistra... oppure andare avanti lungo la lama, come sto facendo. Sopravvivere, ma dilaniata. A che scopo?
Ogni volta che mi sono ritrovata le medicine in mano, e, piangendo, ho pensato di prenderle tutte insieme con la mia vodka preferita, mi sono fermata perchè è ancora viva dentro di me la speranza che lui torni.
E' passato il mio compleanno, e so di gente che ha dei regali per me, e io non voglio uscire per incontrare nessuno. Mi dispiace per questo, ma credo che, in qualche modo, le persone debbano cominciare a dimenticarmi, oppure ad organizzare la loro vita senza contare su di me, visto anche che non sono in grado di programmare nulla.
In un mondo perfetto, io stasera sarei dovuta essere ad un concerto... ma ho rinunciato. Avevo i soldi, avevo il tempo... avevo tutte le possibilità... ma a che scopo?
Il concerto di un gruppo che segui da circa 20 anni, a cui vuoi bene, che vedi sempre con piacere... e nessun motivo per andarci.
Io mi rendo conto che le implicazioni lavorative non siano di aiuto e peggiorino drasticamente le cose... ma proprio no, non mi capacito di come una singola persona sia così fondamentale per il proseguimento della mia esistenza.
Seguo una crew di dj da ormai un anno e mezzo. E' l'unica cosa che faccio. E' l'unica cosa che al momento mi sembra importante. Arrivo a mettere le date delle serate prima dei miei impegni o del lavoro... accomodo addirittura i turni pur di poter passare più tempo possibile in pista.
Una delle cose che devo fare è utilizzare facebook per condividere gli eventi delle serate, è una cosa che mi è stata chiesta.
Lo faccio, non mi costa niente. Ma mi rendo conto che la vivo in modo diverso dal "per favore sponsorizza l'evento"
Io lo faccio come pollicino, per lasciare le mie tracce. Quando sono a ballare non posso continuamente guardare il telefono... prima lo facevo, ora non posso più. La delusione di non trovare i suoi messaggi è troppa, meglio dimenticare di averlo il telefono. Ho avuto anche l'istinto di non portarlo neanche con me, ma la cosa è improponibile per la funzione di navigatore... e poi essere in giro sempre sola nel cuore della notte per tutta la lombardia, senza aver modo di chiedere eventualmente aiuto non è esattamente un'ideona del secolo.
Metto gli inviti perchè lascio le tracce. Quando esco mi acchitto al massimo delle mie possibilità, cosa mai fatta. Sono sempre andata a ballare cavalcando l'onda del momento, messa giù da battaglia o in mimetica senza manco il mascara. Cerco di essere sempre carina, come posso... perchè spero sempre che lui segua la pista e mi trovi.
Non so più dire quante volte in questi sei mesi di serate a cadenza settimanale io mi sia girata sorridente e piena di speranza ogni volta che mi sono sentita sfiorare, bramando che finalmente fosse lui.
Con quel sorriso meraviglioso, quella barba irresistibile e una moto parcheggiata fuori dal locale.
Non è successo. Penso che se venisse da me e entrasse nel locale dove sto ballando, lo sentirei ancor prima di vederlo o di essere sfiorata. Probabilmente lo fiuterei. Il profumo più buono mai sentito. E pensare che una volta seguivo le persone che portavano Kenzo, credendo che non esistesse odore più attraente al mondo.
Ma ci sono tante tante cose che non credevo, non sapevo, nemmeno immaginavo.
Ci sono cose di cui non sospettavo nemmeno l'esistenza.
E una di queste è la consapevolezza che quel che sogni da bambina, leggendo le favole, è vero, esiste.
C'è davvero un principe, c'è davvero una persona che ti completa, che rende più bello tutto nella tua vita, che è in grado di risollevarti anche dal dolore del lutto con una semplice telefonata.
Io non posso proseguire con la certezza che non tornerà più da me. Non posso. Non si può. E anche se si potesse, non c'è motivo per farlo.
Tutto è andato a rotoli.


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