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mercoledì 15 marzo 2017

Le cose che la gente dice

Cerco di non parlare con le persone, un po' perchè non mi sento capita, un po' perchè dubito che qualcuno abbia un consiglio intelligente da darmi, soprattutto perchè mi sento in colpa a causa del fatto che è vero che sono stata sputtanata da tre stronze, ma è anche vero che se io fossi stata zitta tutto questo non sarebbe successo.

Cerco di non parlare perchè so cosa mi dice la gente... probabilmente se una mia amica cara si stesse lasciando morire così per una situazione simile alla mia, io direi le stesse cose. Ma non sono un'amica che mi può consigliare.

Ho provato a parlare a mia madre. Mi ha detto "tu hai bisogno di una bella scossa"
Ho provato a parlare ad una donna che ritengo saggia e che classifico nel gruppo degli "adulti"... mi ha detto delle cose tremende.
Ho provato a parlare con lo psichi, ma non risponde ai miei messaggi, quindi ormai sono quasi certa che abbia cambiato numero. Ovviamente basterebbero pochi minuti per ottenere il fisso dello studio e prendere un appuntamento... ma poi in pratica a che scopo? Lo psichi non può far tornare le persone.
Quello che mi è stato detto mi ronza in testa come la mosca che depone le uova. Avrei voluto parlargliene, ma non ha più tempo per me... solo qualche messaggio indispensabile.

Non ce la faccio più... la mattina, quando mi alzo già in lacrime come al solito, non posso sfogare il mio dolore con i soliti, al momento ancora efficaci, metodi, per via di questa primavera di merda che porta caldo e alterazione degli ormoni.

La gente pensa cose che io non riesco ad accettare. Un po' me ne frego, visto anche che non vedo in realtà motivo di dare importanza alle mie cose, figuriamoci a quello che pensa la gente.
In fondo nessuno di loro è lui, quindi di quello che pensano me ne fotto.
Ma purtroppo finchè non troverò un nuovo lavoro non posso permettermi di mostrare le mie ferite ai clienti, che già di loro hanno la sensibilità intellettuale di una limaccia in prognosi riservata.
E quando finalmente avrò un minimo di fortuna e potrò avere un colloquio, non posso mostrarmi piena di ferite...

Quindi pensavo che, per quanto da quando lui è passato di qui io ho risolto il più grande problema che avevo, ci sono delle parti del mio corpo che non si possono vedere, che nessuno vede. So che non è la stessa cosa, quando si altera un rituale, ma immagino che sia meglio di niente.

Stamattina mentre facevo la mia solita strada, valutando di togliere la cintura e sterzare a destra buttandomi nel naviglio, stavo pensando alle priorità.
E mi sono resa conto che nella mia vita non sono mai riuscita ad essere la priorità della persona per me prioritaria. Neanche per i miei genitori... c'è sempre e comunque stato prima mio fratello.
Per nessuno, nessuno di tutti quelli che ho amato. Ovviamente neanche di quelli che amo.
Potrei tentare di diventare la priorità di me stessa e ricambiarmi da sola. Ma mi odio troppo per darmi credito.

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