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venerdì 7 aprile 2017

Strawberry gashes

Vai a farti un giro in ospedale, dove c'è il dolore vero
Il tuo dolore è falso
Se stai male o ti uccidi o vivi, ma se vivi allora vivi
Per un po' di salsiccia non ti devi prendere tutto il maiale


Il tuo dolore è falso

Queste le chicche del giorno.
E dopo essere stata umiliata, messa in difficoltà e toccata/abbracciata, quando non voglio essere minimamente sfiorata da nessuno, sono tornata di corsa a casa.
In dieci minuti di strada ho rischiato due incidenti e un investimento... sono un pericolo pubblico ormai.
Ho fatto le scale pensando "ora vado in cucina, esco sul balcone e mi butto di sotto".
Invece ho chiuso la porta e mi sono accasciata, di nuovo, a piangere, a urlare, a sbattere i pugni contro la maledetta porta, contro la quale mi aveva sbattuto lui, senza neanche farmi togliere il cappotto.
Dall'ingresso le più vicine sono in bagno, sono le più facili da raggiungere e da trovare.
Primo cassetto, tra le spazzole e i deodoranti, nascoste sotto l'olio per i capelli.
Piccole, quadrate, Quelle da estetista,
E' uno dei nascondigli dove c'è una scatola intera.
La lucidissima trance.
Apro, estraggo 1 di 8 (2 sono altrove, sapientemente mimetizzate). E' usata, ma riposta nel suo incarto con cura... ormai non penso più a cose tipo la butto perchè non mi servirà di nuovo.
Impugno come sempre, pollice e medio sui lati, indice per schiacciare.
Sollevo la manica
Cazzo mi sono tatuata
Cazzo
Mi hanno coperto tutte le mie cicatrici
Cazzo

Appoggio la mia amica, ho il viso completamente fradicio.
Alzo gli occhi, mi guardo. E' grande il mio specchio in bagno. Mi guardo come se cercassi un consenso. L'immagine nello specchio ha i capelli arancioni, il viso rosso di pianto, gli occhi neri di dolore. L'immagine fa di si con la testa.
Mi spoglio
Guardo il mio corpo nello specchio, posso vedermi fino a sotto l'ombelico.
Vedo la pelle bianca, il reggiseno di pizzo nero. L'iniziale del suo nome come marchio da bestiame tra il mio cuore e la bocca dello stomaco. Mi sembro bella e desiderabile. E credo sia uno spreco.

Punto identificato. Lì farà male, brucerà.
Riprendo la mia amica, pollice e medio, indice per schiacciare. Con la mano sinistra tiro la pelle della mia stupida pancia, sempre più piatta, come l'ho sempre voluta.
E senza neanche guardarmi, osservando solo attraverso lo specchio 1, 2, 3, 4... e non sento niente
5
6...
7 e 8

Non vedo, non vedo nulla. Poi sulla pelle bianca appaiono delle linee rosa, poi rosse.
Non succede niente.
Il sangue timido fa capolino... e si ferma lì, non cola, non sporca, non posso guardarlo gocciolare perchè non esce!
Non esce.
Non sanguino più.
Non funziona.

Un attimo... forse funziona... forse non sto piangendo più

Non mi piacciono le cose nuove, sono abitudinaria sulle cose importanti.
Non avrei mai dovuto tatuarmi
Il caldo non sarebbe mai dovuto arrivare, dovevo avere solo le mie maniche per coprirmi.

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