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mercoledì 2 agosto 2017

Lest we forget

Io credo di essere pronta.
Ogni volta che ci ho pensato seriamente trovavo scuse assurde. Non so, anche tipo "chi avviserà i clienti di domani"
Ho avuto una serata di libertà, se così si può dire, senza mia madre qui.
Vorrei dire che ci ho dato dentro, ma il mio amico tatuatore ha limitato di molto le mie possibilità di spazio.
Riesco comunque ad imbrattare la tastiera di sangue mentre scrivo.
Ho pensato di chiedere aiuto, ma non so nemmeno a chi.
Io vorrei solo essere certa che la mia scelta venga rispettata e che nessuno gli faccia del male.
Vorrei che le mie amiche venissero qui a prendersi i miei vestiti, i miei stivali, i miei dischi e i miei gioielli, e che le mie cose continuino ad avere senso per qualcun altro.
Vorrei un pensiero per me, ogni tanto, magari il giorno del mio compleanno, o, che ne so, ad Hallowe'en.
Vorrei, se possibile, che si donassero i miei organi, magari a qualcuno che ha qualcosa da fare in questa vita. Lasciatemi le cornee però per favore.
Vorrei il mio Kepri, quello bianco che abita sullo scaffale vicino ai vasi canopi, sul cuore. E' solo un pezzo di sasso senza alcun valore, ma è comunque più integro del mio cuore.
Vorrei che qualcuno si prendesse cura dei miei conigli. Sheena è malata e io non sono nemmeno in grado di darle le medicine ogni giorno.
Io non credo di essere una perdita così importante. Non per chi è importante per me.
Ho bisogno di essere abbracciata e accarezzata, ma non valgo nemmeno qualche ora da amante ormai.
La vita non può essere correre a casa per giocare a farmville, così baro e sposto l'ora come più mi serve.
Non ne posso più.
Non so se devo chiedere ancora perdono a qualcuno per i miei peccati. Non sono ancora riuscita a capire quali cazzo siano i miei peccati.
Per favore rito civile, niente chiese.
E niente. Io credo che questa cosa chiuda il cerchio. Almeno così le mie cose sono sistemate.
Vorrei sentire le Hole quel giorno.
Buttate la mia macchina, è un catorcio.
Mettetemi sottoterra col mio pentacolo, e con i due ankh appesi alla porta d'ingresso, così mi riconosceranno e potrò aprire ogni uscio

3 commenti:

  1. Vorresti che le tue cose abbiano senso per qualcun altro? e come potrebbe essere, se non hanno avuto senso neanche per te?
    Vedi, il punto sai qual è? Che questo tipo di amore totalizzante che sostituisce il senso di una vita intera, che spodesta gli altri affetti (amici, genitori, animali, tutti molto più importanti - ma finché ce li hai lo sai solo in maniera accademica), che annulla tutto il resto, beh, non interessa a nessuno. Sai perché sei stata lasciata? Le altre ragioni - che è uno stronzo, che è un vigliacco, la famiglia, i bambini, la paura dello sputtanamento e altri cristi e madonne random - sono soltanto apparenze dell'unica: questo amore non lo vuole nessuno, fa paura, forse fa ribrezzo. Più amiamo, più veniamo respinte. Il valore non c'entra niente e se proprio c'entra è perché hai dimostrato di non aver amor proprio. E come viene trattata la gente che non ha amor proprio da chi ne ha? come spazzatura. Forse entrambe le nostre storie sarebbero andate bene se noi fossimo state (o avessimo fatto finta) di essere più sane. Perché nessun sentimento o essere umano può salvarci se non lo facciamo noi. Sembrerà la banaità del giorno, ma è la verità. Se non puoi stare in piedi da sola, non starai in piedi mai davvero. Questa idea è dimostrata, non solo nel nostro caso, dal fatto che poi le altre persone con cui i nostri meravigliosi amori scelgono di condividere la vita, sono personcine da niente o da poco, in rapporti superficiali, non appaganti, non vibranti, ma stabili, sicuri, piatti, con confini ben stabiliti. E se qualche volta questi tizi(e) hanno desiderato assaggiare qualcosa di più vero, lo hanno fatto con la precisa consapevolezza che era una cosa che non volevano avere per sempre. Inutile mentire su questo. Ognuno di noi si conosce abbastanza da sapere come si comporterà di fronte a conseguenze prevedibili delle sue scelte.

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  2. A me l'unica cosa che fa rabbia di questa storia è che tu ti ostini a difenderlo come se fosse chissà chi e non meritasse il giusto astio della gente che ti ama davvero. Capisco, capisco molto bene che ammettere di aver buttato nel cesso una vita intera a causa di una nullità umana sia difficile. Una sta così male e almeno desidera che questa cosa, per quanto assurda, abbia un senso: hai perso qualcosa di grandissimo e inestimabile. Ma l'unica cosa inestimabile che hai perso è te stessa. Non puoi sul serio aspettarti che gli altri pensino a lui come fai finta (sono certa che in qualche angolo recondito della tua mente tu sappia con certezza che parliamo di una figura archetipica sempre esistita, cioè il classico marito falsamente frustrato che cerca consolazione altrove ma sparisce quando le cose si fanno serie). Aggiungo che è un vigliacchetto che in sé non merita neanche di essere odiato, al massimo compatito. E' forse più di tutto la tua difesa ostintata e insensata a farlo odiare. Cosa cambierebbe se tu ammettessi: ok, mi sono rovinata la vita per niente e nessuno? Poco, forse, ma chissà. Per me non è cambiato granché, ma poter dire: ok, amo una merda anche se è una merda (e il mio non era neanche merda a sto punto, almeno non aveva figli da usare come scusa per la sua vigliaccheria - rivoltante) è stato comunque un risultato. Morirò, vivrò come un corpo senz'anima, ma almeno cazzo morirò con la ragione intatta. Non te ne frega niente? ma allora non puoi pretendere che freghi agli altri o che gli altri la pensino come te. E' una pretesa troppo grande: gli altri non possono mica sposare in blocco la follia. Se ricordi bene, la prima volta che mi hai raccontato di questa storia, io ti ho già detto come sarebbe andata a finire. Non perché sono intelligente o furba o che, ma perché era un finale già scritto. Esistono le eccezioni, di certo, ma se questa storia fosse stata l'eccezione, le cose sarebbero già cambiate precedentemente. Ora, so che sto sprecando tempo ed energie perché niente di ciò che scrivo ha un valore. Ma io devo scriverlo. Forse persino corro il rischio di essere odiata, ma che ti devo dire: dovrai metterti in fila e non credo tu ne abbia tempo e voglia. Altrimenti, accomodati. Io non credo che se tu morissi qualcuno gli farebbe del male fisicamente, per quello che può valere, ma spero che almeno lo sputtanino urbi et orbi. Sai, Charlie, è giusto che ognuno di noi si prenda le responsabilità delle proprie azioni. Al di là di tutto il resto, questo è incontrovertibilmente giusto. Non trovi? tu te le sei prese e ne stai pagando conseguenze inimmaginabili, ben superiori al tuo errore e per l'errore di qualcun altro; io me le sono prese e sono anni che continuo a pagare interessi stratosferici; chi è lui per essere esentato? Nessuno, su questa terra. E' uno come tutti gli altri, nel caso migliore. Forse non te ne rendi conto, ma sei fortunata ad avere tanta gente che ti ama. Io mi venderei l'anima (se l'avessi ancora) per questo. E anche se tu schifi la gente che ti ama (e lo fai, perché contrapponi una singola persona di dubbio valore a schiere di persone sicuramente valide che ti vogliono bene, proclamando che è l'unica persona che ti interessi), la gente che ti ama non schifa te. Non è meraviglioso? Una volta hai messo un'immagine di copertina con scritto "sì, ma voi non siete lui". Beh, cavolo, penso che difficilmente avresti potuto fare un complimento più grande o espresso meglio di questo. Io sono uno schifo di persona, ma sono orgogliosa di non essere lui.

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  3. Ora ho finito. Non era richiesto, non sarà gradito, ma mi arrogo il diritto di scriverti ciò che voglio in forza della stima che ho nei tuoi confronti. Sono mesi che mi arrabbio moltissimo ogni volta e difficilmente sono intervenuta. Mi sono sempre rimangiata ciò che avevo da dire. E ti sto parlando dal punto di vista di una che queste cose le ha passate prima di te e si è giocata tutto quello che aveva, ma proprio tutto. Ora non c'è un essere umano al mondo al quale importi seriamente di me. Quindi parlo a ragione veduta. La scorsa settimana sono stata coperta di improperi perché ho fatto un riferimento a lui in un mio post: nessuno che mi abbia scritto una parola di sostegno. Stanotte (e sono passati cinque anni) l'ho sognato ed è stato l'unico momento di vita dell'anno 2017 (concerto TP a parte). Io sono come stai, ma non ammetto che tu volontariamente ti getti nell'immondizia. Non tu. Non tu.

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